Come scrivere i nomi degli invitati sulle buste delle partecipazioni?

Uno dei primi momenti che gli sposi avvertono come “sta veramente accadendo!” è quando ricevono nelle loro mani le partecipaizoni che hanno preso concretezza dopo tanto tempo di lavoro, confronti, idee, scambi.

Ecco che dopo una prima fase di stupore arriva il senso pratico: inviare le partecipazioni e, soprattutto, indirizzarle.

Le domande che ci troviamo a rispondere più di frequente a tal proposito: come scriviamo i nomi dei nostri invitati sulle partecipazioni? Bisogna scrivere i cognomi, solo i nomi? Intitolarle?

Una buona pratica da tenere a mente è scrivere i nomi a mano. Questo non solo perché ogni testo è diverso ma anche perché la partecipazione è il primo assaggio che gli invitati avranno del vostro evento e soprattutto della cura che state prevedendo di dare loro. Se qualcuno in famiglia ha una buona grafia, è il momento giusto di fargli scaldare la penna! In alternativa, ci si può affidare a chi, all’interno delle proprie lavorazioni, offre questo servizio. Come noi :-)

Passando invece al contenuto del testo, quindi a quali parole e impostazione utilizzare per i nomi degli invitati, il nostro suggerimento è allineato a quello che tendiamo a consigliare: dipende dal taglio che gli sposi scelgono per il loro evento; se più formale o meno impostato, ma anche dal rapporto che si ha con l’invitato stesso. Ci è capitato, ad esempio, che all’interno dello stesso evento, gli sposi abbiano deciso di assegnare ad alcuni invitati un carattere più formale (Prof.ssa Scognamiglio e Famiglia) e un tratto più amicale ad altri (Mimmo e Manu) o confidenziale ma non troppo (Domenico ed Emanuela).

Fatta questa premessa, molto generale, cerchiamo di dare qualche suggerimento più concreto e dettagliato.

Scegliendo un taglio più formale, si può indirizzare la partecipazione con degli appellativi quali “Gentile/i” seguito da Nome e Cognome dell’invitato (Es. Gentile Chiara Del Gaudio). Sarebbero da evitare appellativi professionali, a meno che non ci si rivolga a quell’invitato con quell’appellativo anche in via colloquiale come appunto nell’esempio precedente, un professore.
Nel caso di indirizzare la partecipaizone ad una coppia sposata, sempre con cui si ha un grado di confidenza formale, la partecipazione può essere indirizzata a “Gentili” seguito da Nome del marito, Nome della moglie, Cognome del marito (Es. Gentili Ettore e Chiara De Luca). Questo nel caso si volesse rispettare la forma classica da galateo. E se non sono sposati? Aggiungiamo anche il cognome della donna.

Se con le stesse persone si ha un rapporto più vicino, o comunque, si sceglie, per motivi di varia natura, di svincolarsi da questa struttura, possiamo anche impostare la regola che ci sembra più adatta. Ad esempio, potremmo scegliere di scrivere sempre prima il nome della donna, o anche in caso di coppie sposate scriverne il cognome e così via.

Nel caso invece, si volesse invitare la famiglia (quindi anche i figli), abbiamo l’opzione “Famiglia” seguito dal cognome. (Ad. es. Famiglia De Luca). Diversamente, per renderlo meno formale, si può scegliere di elencare tutti i componenti della famiglia. Questo ultimo caso lo abbiamo vissuto per uno dei nostri eventi e abbiamo scelto di scrivere i nomi dei genitori in un carattere un po’ più importante rispetto ai nomi dei figli.

Nei casi di forte confidenza o di inviti raggrupptati ci sono tantissime opzioni e noi ci siamo trovati a riportare una gran varietà di possibilità. Ve ne elenchiamo alcune: Mamma Vera, Sorelle De Paola, Nonna Titti, Pupi e Chicchi… insomma, chi più ne ha più ne metta.

Speriamo di avervi dato degli spunti interessanti per le vostre organizzazioni e dissipato qualche dubbio con questo articolo;
per domande e approfondimenti vi aspettiamo nei commenti, sui canali social o per email!

Nel frattempo, vi facciamo i nostri migliori auguri per le vostre Nozze!
A presto,

Emanuela
Morgana Paper Design
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Emanuela de Caro